L’industria editoriale comprende tutto il processo tramite il quale i libri e più in generale “i contenuti” vengono prodotti, stampati, distribuiti, trovati e fruiti dagli utenti e infine venduti e monetizzati. Recenti sviluppi tecnologici hanno avuto effetto su tutti gli elementi di questa catena del valore ed allo stesso tempo hanno determinato nuove e inedite opportunità. E’ indubbio che le nuove tecnologie abbiano causato e stiano causando notevoli sconvolgimenti nell’industria editoriale ma è veramente importante che gli editori non si fermino a questo e invece capiscano e colgano l’opportunità di trarne un risultato positivo.
- Quali device?
- Il sorpasso del mobile
- La rivoluzione audio/video
- Nuove tecnologie per la monetizzazione
- Contenuti interattivi e self-published
1. Quali device?
Per prima cosa è necessario un minimo di focus sull’hardware: i device che gli utenti utilizzano influenzano grandemente il modo in cui fruiscono dei contenuti. Secondo uno studio di Business Insider i cosiddetti “phablets” (cioè smartphones più grandi e ottimizzati per intense attività su schermo) saranno sempre più popolari nei prossimi anni. Gli utenti che usano i phablets aprono un maggior numero di app e le usano per un tempo più lungo rispetto agli utilizzatori dei più piccoli smartphone. Questo, unitamente all’enorme popolarità che i contenuti video e in generale i contenuti interattivi stanno guadagnando ha un grande impatto sull’industria editoriale e indica la direzione da seguire.
2. Il sorpasso del mobile
Ormai la maggior parte dei contenuti è fruita tramite mobile e questo è così vero che persino Google ha adottato un approccio “mobile first” nell’indicizzazione dei siti. Per l’industria editoriale questo ha molte conseguenze:
- Il comportamento degli utenti è diverso quando navigano tramite mobile: i contenuti (così come il design) per essere efficaci devono essere progettati appositamente.
- I giovani (fino a 18 anni) controllano i loro device molto più spesso rispetto alle persone più avanti con gli anni. Questo significa che bisognerebbe immediatamente iniziare a pensare come rivolgersi a questo target, dato che è prevedibile che diventi sempre più importante nel prossimo futuro.
Le persone tengono sempre con sé i loro smartphone, quando camminano, quando lavorano, quando mangiano, etc. Presumibilmente anche i contenuti di un sito o di una rivista verranno fruiti mentre gli utenti sono impegnati in queste attività, il che implica un’attenzione frammentata e un interesse molto legato al contesto.
3. La rivoluzione audio/video
Mentre nel 2019 circolavano nel mondo circa 3.25 miliardi di assistenti vocali digitali, secondo alcune stime nel 2023 il numero degli assistenti vocali digitali arriverà molto vicino agli 8 miliardi. Molto spesso i contenuti vengono fruiti attraverso questi device. Questo per l’industria editoriale significa che i contenuti audio, come i podcasts, gli articoli letti ad alta voce, gli audio libri, dovrebbero essere della massima importanza. Le app vocali sono il nuovo must per gli editori di riviste e un avanzamento tecnologico molto importante in questa industria. Affidarsi solo al testo e all’immagine sarebbe un enorme errore. La stessa cosa vale per i contenuti video: si stima che entro il 2022 l’82% di tutto il traffico internet consumer sarà traffico video e le ore trascorse a fruire di contenuti in streaming aumenteranno a velocità drammatica. Scegliere una piattaforma in grado di incorporare audio, video e contenuti multimediali rappresenterà sicuramente un vantaggio competitivo.
4. Nuove tecnologie per la monetizzazione
Oltre a modelli o a piattaforme editoriali generici sono attualmente in fase di sviluppo molte soluzioni stand alone che possono aiutare gli editori nella loro lotta per sopravvivere ed emergere. Scroll per esempio ha un modello di business che implica che gli utenti paghino per contenuti privi di ads e remunera gli editori in proporzione alla fedeltà degli utenti; Sphere è basato sulla costruzione di un network di editori in cui ogni editore consiglia i contenuti correlati di altri editori; altri tool sono basati sul machine learning e sull’intelligenza artificale e possono dinamicamente cambiare le fees di abbonamento o predire a quali storie determinati utenti potrebbero essere interessati. Alcune aziende, come DataLit (parte del gruppo Datrix) utilizzano tecnologie basate sull’intelligenza artificiale per implementare l’header bidding dinamico e altre soluzioni di monetizzazione dei contenuti. Il fattor comune in tutte queste tecnologie è che fanno leva su un uso intensivo e dinamico dei dati che non sarebbe stato possibile prima dell’avvento delle più recenti tecnologie di machine learning e che permette soluzioni veramente sofisticate.
5. Contenuti self published e interattivi
Anche se il tasso di crescita degli ebook sta diminuendo, la versione digitale dei libri ha veramente rappresentato un grosso cambiamento nell’industria editoriale. E con essa viene la possibilità di auto pubblicare un libro, una cosa che prima era veramente costosa. Adesso, la quota di mercato degli indipendenti è vicina ad essere il 38% di tutte le vendite di ebook. La disponibilità per gli autori di soluzioni maggiormente user-friendly e integrate per pubblicare i loro contenuti, che essi siano un libro o una rivista digitale, è uno sviluppo tecnologico che ha portato ad un cambiamento epocale nell’industria editoriale. In ogni caso, spesso i contenuti digitali sono simili a quelli tradizionali (testo e immagini) solo trasferiti su un altro medium. Ma quando si riesce a sfruttare appieno il vero potenziale del digitale e si aggiunge l’interattività, l’audio e il video (per esempio date un’occhiata a VoiceLit di PaperLit), si sta veramente usando la tecnologia come si dovrebbe, rendendola uno strumento per aprire nuove strade.